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Minazzana

Altezza: 460 m. s.l.m.
Abitanti: 143 (al 31 luglio 2008 rispetto ai 132 del censimento 2001)
Chiesa: Santi Pellegrino e Ginesio
Eventi e Tradizioni: festeggiamenti del 1° maggio, Festa del Santo Patrono (1° agosto)

POSIZIONE GEOGRAFICA

Minazzana è un paese della cosiddetta “montagna seravezzina” posto sotto il monte Cavallo. Il Pianaccio è la sua posizione panoramica. Tra i toponimi della vecchia Minazzana ricordiamo: Aia Vecchia, Colle Santo, Campore, Canala della Fontana, Carniserra, Cauglio, Forcina, Fontana di Piazza, Moro, Novellato, Orto, Piane e Piatre.

STORIA

Silvio Perri fa derivare il toponimo dal gentilizio romano Minatius, Minicius. Altri citano Minicius, proprietario di un fundus. Il Santini, nel Libro I dei suoi Commentarii, annovera Minazzana tra “le colonie lunensio dei prigionieri di guerra o dei delinquenti che si mandavano alle escavazioni”.

Menzionata in un estimo del 1333 e facente parte del comunello della Cappella, a Minazzana nel 1430 vi era un oratorio con vigne attigue alla chiesa. Nel 1452 Giovanni e Giacomo di Cristoforo Mazzei, provenienti da Fornovolasco, gestivano un mulino e una fabbrica di carbone. Secondo il Santini “...nell'anno 1537 figuravano in attività un mugnaio...e tre segatori d'asse...A quell'epoca Minazzana era composta da 23 famiglie, pari a 120 abitanti, servite dall'oratorio della confraternita di S. Pellegrino”. Di questa chiesina, distrutta nel 1560 da una grossa frana, si poté recuperare una sola delle tre campane fuse nelle antiche fonderie di Valventosa. In quel periodo erano attivi un altro mugnaio e altri due segatori d'assi. Ai primi del Settecento venne intrapresa, con il contributo fattivo di tutti gli abitanti di Minazzana, l'edificazione della nuova chiesa, sulla quale venne posta la campana recuperata dalla cappellina di S. Pellegrino. Nel 1750 si ha notizia di un falegname e alcune tessitrici. 

Verso il 1824 il comune di Seravezza impose una tassa, da pagare in fiorini, ai proprietari di terreni situati nei pressi delle cave di marmo. Di fronte alla loro opposizione vennero poi esentati dall'imposizione, a condizione che s'impegnassero al mantenimento della strada che conduceva in Arni. Come ricorda una lapide sul portale della chiesa, Stagio Stagi nacque a Minazzana; inoltre è originaria di questo paese la famiglia del cav. Luigi Angiolini, diplomatico del Granducato di Toscana e proprietario della Villa del Buon Riposo in Pozzi. Pure Minazzana è sede di una Pubblica Assistenza, anch'essa probabilmente sorta nei primi anni '10 del '900, dato che abbiamo notizia dell'inaugurazione del suo gonfalone nel giugno del 1914.

LUOGHI D’INTERESSE

CHIESA DEI SANTI PELLEGRINO E GINESIO

La Chiesa, dedicata ai santi Pellegrino e Ginesio, venne edificata agli inizi del 1700 al posto di un'antica cappellina. Al suo interno troviamo l'altare maggiore, decorato con colonne in breccia di Stazzema e datato 1647 e, alla sua sinistra, un altare dedicato alla Madonna del Buon Consiglio, donato nel 1844 dalla fiorentina Teresa Gyer, come risulta da un'epigrafe in latino posta sulla fiancata. Sul portale della Chiesa si trova una lapide che attesta che lo scultore Stagio Stagi nacque a Minazzana. La Chiesa viene elevata a parrocchia nel 1950.

I SENTIERI

ITINERARIO STORICO–NATURALISTICO: MINAZZANA – GIUSTAGNANA – LA CAPPELLA – FABIANO – MINAZZANA

La mulattiera collegava le frazioni di Minazzana, di Fabiano e della Cappella di Azzano, mentre una deviazione portava alla frazione di Giustagnana.

Dopo aver lasciato la vettura al parcheggio del campo sportivo di Minazzana si ritorna indietro fino all'ultimo tornante; nel tragitto, sulla sinistra, si può notare un metato perfettamente integro. Il punto di partenza vero e proprio è questo tornante, da dove ci si addentra in un vecchio castagneto seguendo il selciato della mulattiera. Il sentiero, piuttosto largo, prosegue in leggera pendenza, alternando discesa e salita. Il fondo lastricato è ben tenuto, così come i muretti a secco di sostegno e le opere di regimazione delle acque. Nei pressi del primo ramo del canale di Riomagno si incrocia un'altra mulattiera che scende verso sinistra e porta fino al paese di Giustagnana: questa era un'antica via di comunicazione con il paese di Fabiano, il cui lastricato in pietra è molto ben tenuto.

Continuando nel nostro percorso troviamo, in località Al Mulino, vicino al ramo principale del canale di Riomagno, il mulino “di Pacì”. Questo mulino è ad acqua a ruota verticale, infatti esternamente si possono ancora vedere la conduttura che convogliava l'acqua sopra la ruota verticale. Internamente troviamo la sala delle macine, ancora corredata di ogni attrezzatura, anche se non in buono stato. Girando dietro al mulino si trovano due condutture dell'acqua per l'approvvigionamento della ruota, una scavata nella roccia e l'altra formata da vecchi tubi in cemento. Le due condutture partono direttamente da una pozza seminascosta, ricavata in un'ansa del torrente, che sembra venisse usata dalle donne nel periodo estivo per poter fare il bagno. Dietro il mulino c'è una vecchia fornace per la produzione della calce, forse usata successivamente come metato. In prossimità del mulino abbiamo un ponte di sassi.

La mulattiera continua poi in leggera salita fino ad arrivare ad un bivio: il ramo che scende ci porta alla frazione di Fabiano, quello che sale alla Cappella di Azzano. Il consiglio è quello di seguire per la Cappella di Azzano e scendere poi con un giro ad anello verso Fabiano, fino a rientrare al bivio suddetto. La tappa successiva è la Cappella, importante edificio religioso del territorio seravezzino e anticamente centro amministrativo della Comunità. I castagneti in questo caso sono a ridosso del sito religioso, tant'è vero che la località a monte della chiesa si chiama Castagnaia. Dalla Cappella si scende per una mulattiera fino al paese di Fabiano, un piccolo e grazioso borgo, dove una volta c'erano ben 10 metati. Da questa frazione, seguendo la strada carrozzabile, si giunge al bivio con la provinciale, che ci riporta al punto di partenza dell'itinerario.

ITINERARIO IN MOUNTAIN BIKE: SERAVEZZA – MINAZZANA – BASATI – CERRETA S. ANTONIO – SERAVEZZA

Partendo da Seravezza si imbocca la strada panoramica per Azzano–La Cappella  (452 m. s.l.m.) e si sale su strada asfaltata fino a raggiungere, dopo il paese di Giustagnana (345 m. s.l.m.), un bivio: a sinistra si raggiunge, dopo poco più di 1 km, la Cappella di San Martino (452 m. s.l.m.), in stile romanico (XIII° secolo), con un bel campanile forse anteriore al Mille e un raffinato rosone detto “Occhio di Michelangelo”; a destra si sale invece verso Minazzana (465 m. s.l.m.). In prossimità del bivio comincia una mulattiera che presenta inizialmente un fondo sterrato e compatto e subito dopo alcuni tornanti rocciosi e impegnativi. In seguito la pendenza diminuisce e si raggiunge il paese di Minazzana, dove la mulattiera attraversa con fondo in cemento l’abitato fino ai lavatoi e da qui, piegando a sinistra, riprende a salire. Dopo qualche tornante si incontra sulla destra il sentiero per Basati che, dopo un primo tratto molto stretto, si allarga e assume le caratteristiche di una comoda mulattiera. Il percorso presenta  difficoltà simili a quello precedente, ma è caratterizzato da un panorama mozzafiato, partendo dalla costa versiliese fino alla valle del Vezza e ai monti circostanti.
Giunti ad una Maestà si osserva il punto di arrivo di una via Crucis, che ha inizio dal sottostante paese di Basati (428 m. s.l.m.). Qui il panorama si allarga fino a comprendere la vista del monte Corchia e della Pania della Croce: è senz’altro uno dei luoghi di maggior attrattiva dal punto di vista panoramico. La mulattiera discende verso Basati tra boschi di castagni. Raggiunto il paese si suggerisce una rapida visita agli angoli più caratteristici. Usciti da Basati imbocchiamo la strada asfaltata per Ruosina, ma alla prima curva ci immettiamo su una mulattiera lastricata, dove si osservano varie Maestà, che senza particolari difficoltà ci conduce al paese di Cerreta S. Antonio (220 m. s.l.m.). Qui si riprende la strada asfaltata e si raggiunge, dopo appena 1,5 km, il fondovalle e la provinciale per Seravezza.

Si ricorda che questo percorso, benché si svolga interamente nella prima fascia montana, è abbastanza impegnativo e può obbligare gli appassionati a effettuare alcuni tratti con bici in spalla.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Aa.Vv. Abitare la memoria: Turismo in Alta Versilia, Comunità Montana Alta Versilia, 2007.

Giannelli, Giorgio Almanacco Versiliese, Edizioni Versilia Oggi, 2001-2008, voll. 1, 3 (vedi voci “Chiese e Oratori”, “Minazzana”).

 


 

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