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ASSOCIAZIONE PRO LOCO SERAVEZZA
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Tel. 0584 757325 Fax 0584 758750
C.F. 82008310466 - P. IVA 01354480467
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Pro Loco Seravezza

Seravezza

Altezza: 50 m s.l.m.
Abitanti: 12858 (2018)
Chiesa: Chiesa dei Santi Lorenzo e Barbara
Patrono: San Lorenzo (10 agosto)
Eventi e tradizioni: 9 e 10 agosto festa patronale

POSIZIONE GEOGRAFICA

Il paese sorge nella valle di confluenza dei torrenti Serra e Vezza che danno origine al fiume Versilia. Seravezza è situata quindi nel cuore della Versilia storica.

STORIA

Seravezza, capoluogo del comune omonimo, sorge alla confluenza dei due torrenti Serra, che discende dalle falde del Monte Altissimo, e Vezza, che nasce dalla Pania. La teoria più logica sull'origine del toponimo è che derivi dall'unione delle denominazioni dei torrenti, anche se molti sostengono che siano i corsi d'acqua a trarre il nome della località. Sembra però derivare dal longobardo Sala Vetitia, secondo un documento del 952. Secondo Tullio Salvatori Sala significa magazzino per raccogliere le derrate alimentari. Derivando Vetitia dal latino vetustus, ne consegue che Sala Vetitia voleva dire magazzino antico.

Il paese è occupato da insediamenti sin dal Paleolitico. Numerose furono le opere attuate durante la dominazione romana: la razionalizzazione territoriale resa attraverso la centuriazione; le bonifiche territoriali che permisero l’ottimizzazione della viabilità e dell’agricoltura (da ricordare l’introduzione dell’olivo e della vite); lo sfruttamento delle risorse minerarie di ferro, piombo ed argento; l’attività estrattiva del marmo. Avvenne poi il crollo dell’Impero Romano in seguito alla calata dei Longobardi che si stabilirono nell’area delle Alpi Apuane. Le prime notizie documentabili risalgono al 1040. La storia di Seravezza in epoca medievale è caratterizzata dalle vicende dei nobili di Corvaia e di Vallecchia, e dalle persecuzioni attuate contro di essi dal Comune di Lucca. La cittadina fu distrutta e occupata innumerevoli volte, prima dalle truppe lucchesi, poi da quelle fiorentine e, infine, da quelle francesi. Al 1515 risale il primo atto autentico del Comune di Seravezza, in cui la città offriva a Firenze il Monte Ceragiola e l’Altissimo. Seravezza venne poi eletta sede della residenza estiva della famiglia de’ Medici. Oltre all’edificazione del Palazzo (ancora oggi noto come Palazzo Mediceo), si devono loro lavori per il Duomo e l’arginatura del fiume. Accanto alle numerose fabbriche di ferro o ‘’magone’’ che lavoravano le vene di minerali presenti sul territorio, iniziò lo sfruttamento intensivo delle cave di marmo. Nel 1518 lo stesso Michelangelo Buonarroti viene a Seravezza per scegliere il marmo da utilizzare per la realizzazione della facciata di San Lorenzo commissionatagli da Papa Leone X. A questo periodo risale anche la strada che dalle cave conduceva in marina, conosciuta ancora oggi come Via di Michelangelo. Dal ‘500 in poi la storia di Seravezza coincide con quella dell’escavazione e della lavorazione del marmo, con le sue periodiche fasi di sviluppo e crisi, anche durante il dominio degli Asburgo-Lorena. La posizione strategica di Seravezza fu riaffermata tragicamente proprio durante la II Guerra Mondiale, quando il paese vide per nove mesi la permanenza del fronte sulla Linea Gotica che causò lutti e rovine e la distruzione di interi villaggi, di opere pubbliche e di opifici industriali. La ricostruzione, grazie all’impegno e alla capacità della gente locale, è stata rapida e completa.

LUOGHI DI INTERESSE

DUOMO DEI SANTI LORENZO E BARBARA

Nel borgo di Seravezza era presente nel 1330 una chiesina dedicata ai santi Simone, Giuda e Agata. La costruzione dell'attuale Duomo dei SS. Lorenzo e Barbara fu decisa il 21 dicembre 1422, ma i lavori si protrassero e portarono, nel 1506, alla costruzione della navata maggiore e, nel 1522, del campanile merlato, poi sottoposto a restauro nel 1598. Rialzate le pareti nel 1577, tra il 1588 e il 1597 i grossi piloni in muratura vennero sostituiti da sei grandi colonne di marmo provenienti dalla cava di Ceragiola. Nel 1637 ebbero termine i lavori dell'ingrandimento del Duomo, cui vennero aggiunte le navatelle laterali con volte a crociera e innalzati gli altari laterali. Nel 1846 Alberto Guglielmi con altri benefattori fece costruire le due cappelle a lato dell'altare maggiore ed ampliare la tribuna e il coro. L'edificio venne gravemente danneggiato dai bombardamenti alleati il 16 agosto 1944, provocando la distruzione della navata centrale e il pesante danneggiamento degli altari e della stessa cupola. Dopo il termine del conflitto venne ristrutturato.

PALAZZO MEDICEO

Il Palazzo Mediceo fu edificato per volontà di Cosimo I dei Medici (duca di Firenze tra il 1561 e il 1565) fra il 1561 e il 1566, probabilmente su progetto di Bernardo Buontalenti, a sovrintendere la magona e le cave di marmo e, soprattutto, per rafforzare la propria autorità e il proprio dominio sul capitanato di Pietrasanta. È stato per molti anni la residenza estiva dei Medici, degli Asburgo-Lorena e di altre facoltose e nobili famiglie toscane. Con il Regno d'Italia il palazzo divenne sede del Municipio e tale rimase fino al 1967. Al centro del cortile interno si trova un pozzo ricavato da un unico blocco di marmo bianco con colonne e architrave sormontato da un trofeo raffigurante una trota che una leggenda popolare vuole che sia la copia di quella pescata nel 1603 dalla Granduchessa Maria Cristina di Lorena nel torrente Vezza, in prossimità della chiesa di San Paolo a Ruosina. Al piano terreno è collocata la biblioteca comunale "Sirio Giannini", mentre nelle sale del primo piano del palazzo vengono allestite numerose mostre temporanee. Il secondo piano, invece, ospita permanentemente il Museo del Lavoro e delle Tradizioni Popolari della Versilia Storica, che riguarda le attività legate all'estrazione del marmo, il lavoro delle miniere, l'artigianato tipico e gli usi e costumi della Versilia.

Altri importanti luoghi d'interesse come l'Ospedale Campana, la chiesa della Santissima Annunziata, la Villa Henreaux, la Casa Carducci e la Casa di Cecco Frate, sono distribuiti all'interno del centro abitato e ben descritti dai cartelli esposti ad opera dell'Associazione Turistica Pro Loco Seravezza.

I SENTIERI

ITINERARIO NATURALISTICO: SERAVEZZA - CERRETA SAN NICOLA - MONTE FOLGORITO

Il punto di partenza di questa escursione è Seravezza: si imbocca via Buonarroti, che costeggia il torrente Serra, e si procede in direzione Riomagno. Dopo circa 5 minuti, sulla sinistra, parte una mulattiera che si innesta con il sentiero CAI 140. Con un ripido percorso a zig-zag (30 minuti ca) si arriva al Passo della Canala. Da qui, proseguendo a destra sul sentiero del crinale (vista mare) si raggiunge il paese disabitato di Cerreta S. Nicola (40 minuti ca) da cui si gode una spettacolare vista mozzafiato della costa.
Da qui è possibile proseguire imboccando di nuovo, al di là del prato, il sentiero CAI 140 che attraversa e segue la strada sterrata fino al Monte Folgorito, dove sono ancora presenti le tracce delle trincee e dei bunker della Linea Gotica.
VARIANTE: Invece del sentiero CAI 140 si può imboccare il sentiero CAI 140 bis, più ripido ma più breve, verso la vetta del Monte Folgorito.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Giannelli, Giorgio Almanacco Versiliese, Edizioni Versilia Oggi, 2001-2008, voll. 2, 3, 4 (vedi voci “Duomo di Seravezza", "Palazzo Mediceo", "Seravezza").

 


 

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